sabato 25 settembre 2010

Parigi


Dopo la guida su Londra, non poteva mancare quella riguardante Parigi! Probabilmente se non sicuramente, su internet ce ne sono a bizzeffe: in fin dei conti è una delle mete più ambite per week end, vacanze, gite… Io ci sono stata questa estate (2010) e finalmente ho potuto vedere dal vivo questa tanto raccontata e amata città!
Riporterò il mio itinerario di visita, escludendo però l’hotel: non mi sento di consigliarlo così come ho fatto invece per il caso di Londra; c’è da dire però la posizione dell’albergo in cui ho pernottato era ottima: a 100 metri dalla metro Bastille e attorniato da tantissimi ristorantini (non turistici).
Sono arrivata a Parigi da Londra (ho infatti “attaccato” le due vacanze) e ho preso il famoso Eurostar, il treno che percorre il tunnel della Manica (sarebbe meglio dire sotto La Manica!). Sicuramente vi potrebbero venire diverse domande dettate dalla curiosità per cui cerco di prevederle in qualche modo e rispondervi!
A Londra vi è proprio una stazione dedicata alla partenza di questi treni, una stazione nuovissima: fino a qualche anno fa infatti l’Eurostar partiva da Waterloo, adesso invece è stato edificato il moderno scalo di London St. Pancras, posizionata più a nord rispetto la vecchia stazione. Il nuovo terminal contiene al suo interno tantissimi negozi e bar (qui ho mangiato il mio ultimo brownie da Starbucks!) in cui impiegare il tempo restante prima del check in. Ebbene sì, l’imbarco per il treno funziona proprio come in un aeroporto, con l’unica differenza che il check in è automatico: ci sono dei tornelli in cui ogni passeggero deve inserire il proprio biglietto e il tornello legge e verifica la correttezza dei dati. Superato questo, si passa ai controlli scrupolosi al metal detector e poi ai controlli dei documenti di identità.
Varcata l’ultimo controllo, si entra in un grande lounge, una sala di aspetto insomma, piena di divani comodissimi (sul serio!) e di altri bar: qui si deve attendere l’annuncio del treno e l’indicazione del binario. Per raggiungere il treno non ci si può sbagliare: la sala di aspetto dispone di una serie di porte a vetro dietro le quali scorrono delle scale mobili che conducono direttamente sulla banchina al lato del treno: basta leggere il tabellone luminoso per individuare la propria uscita.
Le scale mobili dunque conducono direttamente al treno; sulla banchina sono inoltre segnati i numeri delle carrozze: in questo modo sarà più facile individuare la propria assegnata. L’interno del treno è tale e quale ai nostri treni alta velocità, soltanto sulle tonalità del marrone!
Il tragitto Londra- Parigi è di circa due ore, di cui 20 minuti dentro il famoso tunnel: prima di entrare il treno si ferma in attesa dell’ok e poi si introduce in una galleria. Da questo momento in poi non si vede né sente nulla, non ci si accorge di essere sotto al mare: credo soltanto di aver sentito un po’ più di freddo!
La stazione di arrivo di Parigi è la Gare du Nord, comodamente servita dalle linee della metropolitana 4, 5, 13, B. Come ormai in ogni stazione, anche qui potete trovare i distributori automatici dei biglietti: unica pecca molto molto fastidiosa: non ho trovato nessuna scala mobile per raggiungere il treno!
E ora parliamo un po’ della città di Parigi! Per girare utilizzando i mezzi pubblici, ho fatto un carnet di tre giorni per le zone 1-2 spendendo 20 euro: ho potuto usare la metro senza limiti anche se personalmente ho notato che Parigi è girabile a piedi senza problemi! Anzi, è un modo in più per poter scoprire nuovi angoli della città!
Da brava turista, mi ero munita di guide in modo da selezionare il maggior numero di cose da vedere!
1° giorno: arrivo a Parigi attorno l’ora di pranzo, per cui tra l’arrivo in hotel, spostamenti vari, rimane poco tempo per la visita, ma noncurante di ciò, con la metro sono arrivata alla fermata Musee du Louvre: la stazione della metro ospita anche un centro commerciale! Da qui, spostandomi a piedi, ho raggiunto:

 l’Opera: purtroppo la visita all’interno non era al momento consentita, per cui mi sono limitata ad una panoramica esterna. L’architettura è maestosa, indubbiamente, peccato però per il cielo grigio e a tratti piovigginante!




Le Gallerie Lafayette: immancabile una curiosata all’interno i famosi grandi magazzini! Mia mamma li ricordava con grande stupore (sarà perché li aveva vista per la prima volta quando lei aveva più o meno la mia età…) ma una volta entrati…ho avuto l’impressione di trovarmi dentro la Rinascente di Milano! A parte la cupolona e le balconate che si affacciano tutte all’interno…non credo ci siano molti motivi per perderci più di 10 minuti all’interno! Ah, una nota molta simpatica: distributori gratuiti di acqua ad ogni piano!




La chiesa della Maddalena: è una chiesa in stile neoclassico edificata nel 1794, che ricorda un tempio greco. L’interno però è totalmente differente dall’esterno: vi è un ampia navata con tre cupole che non sono visibili dall’esterno. Vale la pena sostare sulle gradinate e guardare di fronte a sé: si può infatti vedere uno scorcio della enorme Place de la Concorde. Consiglio di girare attorno la chiesa: proprio sul lato sinistro troverete dei bagni pubblici: scendete le scalette e date un’occhiata all’interno, ammirando le decorazioni in mosaico. Attorno invece ha luogo abitualmente un mercato di fiori, molto colorato. Sulla piazza si affacciano diversi negozi gastronomici, costosi certamente, ma dalle vetrine ben curate e ricchi di cibarie particolari e sfiziose.
Place de la Concorde: primo assaggio di questa gigantesca piazza: purtroppo il tempo in quel momento aveva deciso di non accompagnarci più, così dopo una veloce panoramica, abbiamo deciso di rientrare in hotel.
Abbiamo cenato in un ristorante- bar molto carino, sotto i portici della Place des Vosges, una piacevole scoperta, un tranquillo rifugio lontano dai luoghi prettamente turistici. Il bistrot è il Caffè Hugo, locale semplice, pieno di gente che sorseggiava un bicchiere di vino: buona l’insalata con miele, mandorle e caprino!

2° giorno:
Dopo una dormita ristoratrice una colazione non proprio soddisfacente, grazie ad un cielo bellissimo, decidiamo di andare a visitare la Tour Eiffel, seguita dalla cattedral di Notre Dame e da Montmartre.
Tour Eiffel: raggiungiamo il famosissimo monumento grazie alla metropolitana grazie alla vicina fermata Ecole Militaire. Percorriamo a piedi un grande vialone residenziale per poi immetterci nei giardini antistanti la Tour: il Parc du Champs de Mars. Vi consiglio una passeggiata in questi giardini, grandi, verdi, dove i parigini vanno a correre o portano i cani a passeggio. Ma eccoci sotto la Tour Eiffel: è enorme, sovrasta tutto e tutti, si ha la sensazione di essere una nullità in confronto! Con molta pazienza ci accodiamo per effettuare la salita fino all’ultimo livello: dopo circa un’ora di coda, entriamo nell’ascensore che ci porta al primo piano, facciamo il giro panoramico e le foto di rito, e poi prendiamo il secondo ascensore, che impiega davvero tanto tempo per portarci sulla sommità della torre! Ma la vista dell’alto è ripagante di ogni attesa: le foto credo non rendano giustizia, è stupendo vedere l’intera città, piccolissima, riconoscendo i monumenti più famosi, vedendo la senna che si snoda per Parigi…provare per credere!

Notre Dame: raggiungiamo la zona adiacente la chiesa con la metropolitana, scendendo alla fermata Hotel de ville. Qui si apre la piazza del comune di Parigi: un edificio imponente, chiaro con i tipici tetti blu affiancato da una fontana e da una curata aiuola. Sulla sinistra del comune si snoda la Senna: oltrepassando il ponte si arriva direttamente al lato di Notre Dame. Obbligatoria è una visita all’interno e se il tempo lo permette, anche una visita sulle guglie. Girate attorno la chiesa così da vedere anche il retro con i suoi giardinetti. Sul lato sinistro della chiesa, per intenderci sull’altra sponda della Senna, vi è il turistico e affollatissimo quartiere di Saint Germain  dove però potrete gustare un ottima crepe salata!
Montmartre: riprendiamo la metropolitana direzione Montmarte. Scendiamo ad Abbesses, una graziosa piazzetta ricca di alberi e qui, con l’aiuto della cartina alla mano, ci dirigiamo verso la funicolare percorrendo delle stradine in salita, piene di negozietti originali e colorati. Raggiungiamo la funicolare, saliamo su giusto per lo sfizio di provarla: non è necessario prenderla per raggiungere la chiesa, anzi, vi fa perdere più tempo! Usciti dalla funicolare ci troviamo davanti la chiesa di Montmartre: una bianca scalinata, dove degli artisti di strada intrattengono i turisti, conduce all’ingresso. Prima di entrare però è bene soffermarsi per ammirare l’esterno della chiesa: io ho beccato un bel cielo azzurro che creava un contrasto netto con il bianco dell’edificio, una nitidezza di forme e colori ineguagliabile. L’interno personalmente non mi ha “detto un granchè”: sarà che io preferisco ammirare gli esterni e le facciate, le geometrie e i colori in contrasto con il cielo e gli edifici circostanti.

Terminata la visita della chiesa, fate una passeggiata per i vicoli più caratteristici di Parigi: un dedalo di pittori che espongono le proprie tele, musicisti e suonatori che imprimono un atmosfera magica.
















3° giorno:
Il terzo giorno è stato dedicato al Louvre: non è necessario acquistare i biglietti di ingresso con anticipo, se si vuole evitare la coda nella biglietteria principale, sotto la metro vi sono dei rivenditori ufficiali. Gli studenti minori di 26 anni (se non erro) entrano gratuitamente. Come entrate vi sarà data una guida indicante piano per piano le opere principali da vedere: ricordo innanzitutto la Monnalisa e la Vergine delle Rocce di Leonardo, la Nike, Amore e Psiche, lo Schiavo Morente. Ma se esplorate con molta pazienza e molta resistenza, ogni piano, rimarrete affascinati dalla quantità di opere (dipinti, sculture) che vi sono conservati: intere sale di soli artisti italiani! (Il Louvre merita una visita, nonostante l’enorme quantità di turisti che impediscono la visita tranquillamente).
Uscendo dal museo, passerete sotto la nota piramide per poi uscire “allo scoperto”: fate un giro della grande piazza per osservare l’architettura del museo e noterete il famoso arco del carosello!









Champs Elysees e Arco di trionfo: da Place de la Concorde incamminatevi lungo gli Champs Elysees, un vialone alberato, largo, ampio e ricco di negozi per chi non rinuncia ad un po’ di shopping! Arriverete all’Arco di trionfo: peccato però che passino auto e pullman di continuo!
Bateau mouche: immancabile il giro in battello, freddo o caldo che sia il tempo! Vedere Parigi da questa prospettiva è tutta un’altra cosa, sul serio: io apprezzato molto di più la città dalla Senna che non camminando per le vie parigine. Potrete ammirare tutti i principali monumenti comodamente seduti e ascoltando la guida turistica in tutte le lingue, tranne che l’italiano!





Giardini del Lussemburgo: l’ultima mattina ci siamo incamminati a piedi dalla Bastiglia fino a Notre Dame, all’Opera per poi tornare al punto di partenza. Durante la lunga camminata abbiamo anche avuto modo di visitare i Giardini del Lussemburgo: un’oasi di verde e fiori curati, in cui riposarsi sulle diverse sedie messe a disposizione oppure per chi non conosce stanchezza, correre e mantenersi in forma!












lafede

martedì 21 settembre 2010

Milano: abbazia di Chiaravalle


Voglio iniziare la scoperta degli angoli insoliti di Milano con uno dei posti che adoro di più: l’abbazia di Chiaravalle. Fino agli anni venti del Novecento, Chiaravalle era un comune a sé; adesso è parte di Milano anche se si trova leggermente fuori la città. Nonostante adori spostarmi in bici, sfidando il traffico e rischiando la vita continuamente, raggiungo sempre questo posto con l’auto per comodità (anche perché abito dall’altra parte della città!).
Chiaravalle è però facilmente raggiungibile con i mezzi pubblici: proprio davanti l’ingresso dell’abazia c’è una fermata dell’autobus, la 77, che porta  alla fermata Brenta della metro gialla.
Ma perché Chiaravalle? Cos’ha di speciale questo posto?
Personalmente adoro il fatto che esista questa oasi di pace a due passi dalla città, immersa nel parco agricolo sud, tra risaie e volatili, un’oasi ancora carica di spiritualità e di silenzio. L’abbazia ha origine nel lontanissimo 1135, sulla scia dell’abazia di Citeaux, da parte del monaco benedettino Bernardino da Chiaravalle: l’edificazione dell’intera struttura avviene a più riprese nel corso dei secoli, vedendo anche l’intervento del Bramante (evito di riportare l'intera storia e descrizione artistica della struttura, altrimenti rischierei di fare una noiosa copia di ciò che trovate nelle rete; se siete interessati troverete la pagina di wikipedia fatta non male!)
Un muro di cinta e un portone di legno lavorato permettono l’ingresso all’interno del cortile antistante la chiesa: qui sul lato destro si snoda un edificio basso che accoglie un negozietto davvero carino: è gestito dai frati e vende prodotti locali (uova, carne…) e una grande varietà di miele,  birra, cioccolata, caramelle, biscotti tutti di provenienza da altri monasteri. Si possono trovare anche cosmetici naturali e tisane biologiche e, ovviamente, articoli religiosi. Ogni volta che vengo qui, una puntatina nel negozietto non me la toglie nessuno: compro soprattutto miele e tisane!
Proseguendo nel piazzale, ci accorgiamo che sulla sinistra si apre un grande prato: è stato bellissimo ammirarlo pieno di neve! Mentre sul lato sinistro vi è un cancelletto che conduce ad un vecchio mulino, ancora in uso: organizzano infatti corsi di panificazione!
Davanti a noi si erge la chiesa in stile gotico, con alcune contaminazioni romaniche: colpisce il colore rossastro delle pietre con cui è edificata e il lavorato portone ligneo di ingresso. Entrando si rimane meravigliati dalla semplicità della chiesa e dalla bellezza degli affreschi che appaiono sui muri: è d’obbligo una camminata esplorando da soli ogni angolo.

Sul lato destro della chiesa vi è un passaggio per entrare nel chiostro: qui è fortemente consigliata una visita per ammirare le colonnine annodate e decorate con foglie e aquile e per respirare quell’aria così antica e leggera; da qui noterete il campanile svettante, chiamato anche “ciribiciacciola”: è una torre ricca di archetti pensili, tutta in mattoni rossi con degli intarsi di marmo bianco, maestosa nella sua semplicità e, una volta vista, facilmente riconoscibile anche dalla vicina tangenziale!


Insomma, per una gita fuori porta di un paio di ore, questo è uno dei luoghi del cuore assolutamente da visitare e se avete la fortuna e se siete nella stagione giusta, anche con la neve: vi assicuro che l’atmosfera cambia radicalmente, il manto bianco rende questa abazia un luogo fuori dal tempo!

lafede

lunedì 20 settembre 2010

Milano: vi presento la presentazione

Milano: è grigia, è sempre di corsa, la settimana della moda, San Siro…quanti luoghi comuni, non trovate? Fortunatamente Milano non è così, o perlomeno non è solo così: forse solo vivendoci si riescono a scoprire mille bellezze e luoghi insoliti che altrimenti rimarrebbero sempre offuscati dalla nomea di ciò che attira maggiormente l’interesse delle masse (e del denaro, ovviamente…). D’altra parte, credo che ogni città dia il meglio di sé solo se vissuta da abitante e non da turista!
E qual è il modo migliore per scoprire un posto nuovo se non quello di affidarsi agli occhi e ai suggerimenti di chi ci vive tutto l’anno?
Ho deciso di creare una guida a Milano, a più “riprese” per mostrare a chi non è di questa città, o anche a chi ci vive ma non è a conoscenza, quante particolarità e amenità nasconde “il grigio di questo cemento”, per citare una frase dalla canzone degli Articolo 31 “Milano Milano”.

Mykonos


Chissà quanti di voi hanno sognato o sognano ancora di andare a Mykonos, isola paradisiaca delle Cicladi? Ebbene, ecco per voi una utile e semplice guida per orientarsi nel mare di notizie, offerte e spiagge!
Prima di cominciare, voglio sottolineare che la mia esperienza di viaggio risale all’anno 2009: detto ciò, probabilmente a parte i costi che potrebbero essere variati, per il resto sentitevi liberi di affidarvi alla lettura di queste righe!
Per essere precisi, il 27 luglio 2009 io con il mio gruppetto di amiche, partiamo alla volta di Mykonos  per una vacanza di dieci giorni!
Come forse potrete immaginare, avevo prenotato un volo low cost, con la nota Easyjet, in partenza da Milano Malpensa terminal 2: non posso fornirvi dati precisi riguardo i costi dell’aereo in quanto variabili di giorno in giorno ( e di anno in anno)! Però posso assolutamente consigliare di servirvi di questa compagnia per raggiungere Mykonos: il volo dura circa un paio di ore, è privo di scali e si atterra direttamente sulla spiaggia ( provare per credere!). Un’unica puntualizzazione: sull’isola soffia sempre un vento molto forte, per cui l’atterraggio potrebbe risultare leggermente turbolento,ma niente paura:  ve lo dice una che ha il terrore degli aerei!
L’aeroporto di Mykonos è piccolino: infatti è in funzione prevalentemente nei mesi estivi:  per il resto dell’anno sono pochi i voli che lo toccano.
Avevo prenotato dall’Italia un appartamento per 5 persone,  nonostante molte “voci” dicessero che avrei potuto trovare facilmente casette in affitto direttamente al momento e sul luogo. Noi abbiamo alloggiato presso Angelika Studios in Mykonos www.angelikamykonos.com : lo consiglio senza alcuna ombra di dubbio! Diversi sono i fattori che mi portano a questa scelta: la posizione ottima, la funzionalità e la pulizia dell’appartamento, la gentilezza dei proprietari (il marito della proprietaria tra l’altro venne a prenderci all’aeroporto). 
Questi appartamenti sono posti lungo la strada principale che da Chora, il centro principale, porta verso Ornos: il centro paese infatti è facilmente raggiungibile a piedi percorrendo con attenzione la strada: saranno circa 10 minuti di camminata, pianeggiante, sempre accompagnati dal venticello fresco a qualsiasi ora del giorno e della notte!
L’appartamento da noi scelto comprendeva una stanza con un letto matrimoniale e uno singolo, provvista di armadio, e poi una stanza più grande con altri due letti singoli, un tavolo, cucina e bagnetto. Fuori completava un terrazzino con sedie e tavolino e con vista mare: il tramonto era magnifico!
Tra l’altro, voglio sottolineare che proprio all’imbocco della stradina che portava nella nostra casa, ancora sulla via principale, vi è una fermata dall’autobus diretto alle più famose spiagge!
Noi però abbiamo optato per il noleggio di un auto: tramite il padrone di casa, ci siamo rivolti al noleggio auto-moto Rent a star www.automotorentastar.gr situato nell’aerea di fronte il porto: per il nostro soggiorno abbiamo utilizzato una Kia Picanto, piccolina ma facile da guidare ( sono stata infatti l’autista ufficiale della vacanza!). Anche in questo caso i prezzi variano dal tipo di auto noleggiata e dal numero dei giorni di noleggio; è molto gettonato anche il noleggio di motorini e di quod: personalmente non li consiglio: infatti il casco è realmente un optional e, dopo aver constatato la situazione delle strade e il tasso di alcool che circola sull’isola, li reputo alquanto pericolosi!
In possesso di una macchina, è possibile andare a fare una spesa abbondante nei vicini supermercati, situati nella via che porta all’aeroporto: dal centro del paese o meglio dalla stazione degli autobus del paese inizia una via a due corsie, asfaltata che poi si dirama in due ulteriori strade: una diretta ad Ornos e un’altra diretta all’aeroporto. Lo studio Angelika è posizionato proprio in prossimità della diramazione, e per raggiungerlo parte una piccola via asfaltata al cui inizio è situato un bar-mini market.
Vi suggerisco di pernottare in un appartamento con cucina: l’isola è cara, per cui se siete giovani e notoriamente squattrinati, apprezzerete sicuramente la possibilità di poter cucinare un piatto di pasta in casa, risparmiando qualcosina! Niente paura: nei supermercati troverete pasta e sughi pronti delle marche note in Italia, oltre a frutta, verdura, feta, yogurt e qualsiasi altro alimento desideriate!
Ma passiamo a parlare delle spiagge dell’isola!
Sicuramente conoscete per fama e notorietà spiagge come Paradise Beach, Super Paradise, Paranga…ma non sono le sole! Se avete un auto tra le vostre mani, è d’obbligo esplorare l’isola per scovare posti incantevoli e incontaminati!
Paradise Beach: con l’aiuto di una cartina, ma anche semplicemente seguendo le indicazioni stradali poste sulla via principale che parte dal centro città, raggiungerete facilmente questo luogo (direzione Agia Anna). Qui infatti vi è anche un famoso campeggio, il Camping Paradise appunto, provvisto di discoteca, ed è presente inoltre un’altra famosa discoteca, il Cavo Paradiso. Arrivati con l’auto, troverete un enorme parcheggio, assolatissimo, proprio di fronte la spiaggia. La spiaggia è in parte libera e in parte provvista di noleggio sdraio e ombrelloni gestiti da due bar: uno di proprietà del campeggio e un altro dove avviene il famoso aperitivo danzante dell’isola (ricordo che entrambi i bar hanno un mini supermarket e un negozietto). La spiaggia è caratterizzata dal tipico colore giallino, è fine ed è sempre piena di giovani, soprattutto dal primo pomeriggio in poi e intorno alle cinque o sei sarete avvolti da una musica altissima: ha inizio infatti l’aperitivo! Si, si balla, si mangia poco e si beve molto: per cui…occhio al ritorno sulla strada se guidate!

Super Paradise Beach: anche questa è un’altra famosa spiaggia dell’isola, personalmente l’ho trovata meno affollata, forse anche a causa della strada per raggiungerla: dei tratti sono talmente ripidi che non si vede nulla di ciò che c’è di fronte! Non avrete particolari difficoltà a trovarla: infatti è situata nelle vicinanze di Paradise (direzione Agia Anna). Anche qui vi è un grande bar con annesso supermarket, una spiaggia attrezzata e una libera. Notoriamente questa è la spiaggia eletta per gli omosessuali, ma personalmente, ho visto anche famiglie con bambini; ah, avverto: alcuni praticano il nudismo!
Paranga: sempre servendosi delle indicazioni stradali (direzione Agia Anna), raggiungerete anche questa spiaggia, piccolina, caratterizzata dalla sabbia fine e dai numerosi ombrelloni di paglia: sembra realmente di essere ai tropici!








Platis Gialos Beach: sempre nelle vicinanza delle precedenti spiagge (direzione Agia Anna), potrete raggiungere questa spiaggia: è piena di ombrelloni e sdraio a noleggio, circondata da alberghi e ristoranti: probabilmente è meta preferita di famiglie, grazie alla tranquillità del luogo.

Agia Anna Beach: questa piccola spiaggia merita una visita verso cena: infatti qui ha luogo un locale, il Cafè Blanco, che propone come aperitivo…la pasta!










Agios Ioannis: nella penisola di Ornos, seguendo le indicazioni stradali, raggiungerete questa spiaggia: non aspettatevi mondanità e musica: qui la zona è più residenziale e quindi anche la clientela sarà sicuramente differente.
 
Kalò Livadi: partendo sempre dalla strada principale dell’isola, seguite le indicazioni per Ano Merà e da qui le indicazioni per la spiaggia. Troverete tranquillità, silenzio surreale, una sabbia fine e pulita e un mare da sogno!


Ftelià Beach: sempre seguendo le indicazioni per Ano Merà, raggiungerete l’isolata spiaggia di Ftelià: si trova all’interno di un piccolo golfo, ventoso, in cui qualche avventuroso potrebbe praticare un po’ di wind surf; la spiaggia è grande, una sterminata distesa di sabbia, per lo più vuota: infatti vista la lontananza dai centri abitati, pochi sono i turisti che raggiungono questo splendore naturale!



Armenistìs: solo se fortemente motivati e impavidi della difficoltà della strada sterrata, consiglio di recarvi al faro verso l’ora del tramonto: dalla Chòra, proseguite verso nord, verso il porto: oltrepassato andate oltre seguendo le indicazioni per il faro. La strada da asfaltata diventerà sterrata, il paesaggio muterà: sarà ancora più brullo, più secco, caratterizzato dai tipici colori rossastri della terra. Da qui ammirerete uno splendido tramonto sul mare!









Dopo aver esplorato l’isola, possiamo dedicarci alla cittadina principale: la Chòra!
 
I mulini a vento: l’immagine tipica di Mykonos sono proprio questi tre mulini: raggiunto a piedi il punto di partenza degli autobus, spostatevi sulla via a sinistra e proseguite: in pochi minuti raggiungerete questo slargo con i magnifici mulini e una splendida vista sul mare e sulla Chora!







Little Venice: proseguendo verso il paese, seguendo il mare, passerete per questa zona che ricorda Venezia: sono numerosi i ristoranti e i locali affacciati sul mare, separati solo da una sottile passerella! Le case sembrano proprio quelle tipiche delle lagune veneziana!
Da qui, immettetevi nel dedalo di viuzze del paese: ovunque casette bianche e strade lastricate con pietre marroni e bianche. Noterete un tocco di blu dato soltanto dagli infissi delle finestre e dalle porte.
 
Panagìa Paraportianì: questa splendida bianca chiesetta si trova proprio sul mare: il contrasto tra il blu intenso del mare e del cielo e il candido colore dell’edificio, è davvero magnifico!







Con un po’ di fortuna, nell’ampia zona adiacente al porto potrete avvistare e avvicinarvi al pellicano, ormai eletto simbolo dell’isola!








Dal porto partono ogni ora i traghetti diretti all’isola di Delos, mitica isola che diede i natali ad Apollo. Dovrete assolutamente andarci: l’area archeologica è molto vasta e ben conservata! In circa tre quarti d’ora raggiungerete l’isoletta, che è disabitata e si anima solo grazie a turisti durante il giorno: ancora dal traghetto potrete avvistare le colonne greche e vi assicuro che è emozionante!











Nella Chòra troverete numerosi posti dove mangiare la tipica pita greca: è un must, non potrete partire dall’isola senza averla assaporata almeno una volta!
Per gli amanti della vita notturna…c’è  davvero l’imbarazzo della scelta: dalla miriade di locali disseminati per la Chora, alle discoteche come Cavo Paradiso o Paradise, Hard Rock Cafè, Cafè Blanco…ma comunque, verso il tramonto, sulle spiagge sarete accolti da diversi ragazzi che vi invitano alle serate nei locali!
Per gli amanti del genere, vicino all’aeroporto, sulla via principale per intenderci, si trova uno Starbucks!
Per gli amanti dello shopping: nella Chora troverete diversi negozietti che vendono gioiellini davvero unici!
Buona vacanza a tutti!
lafede

domenica 19 settembre 2010

Londra in 3 giorni


London: istruzioni per l’uso!
Avete solo 3 giorni a disposizione, ovvero un week end “allungato”? No problem, se non temete la stanchezza e siete pronti ad affrontare un vero tour de force, allora questa guida fa per voi!

1° giorno: venerdì 25 giugno 2010:
io e i miei genitori (che sono completamente digiuni di inglese) ci svegliamo all’alba, o meglio per essere più precisi, un’ora prima dell’alba (circa le 4 del mattino): il nostro volo Alitalia parte alle 7.35 da Milano Linate diretto a London Heathrow.
Abbiamo prenotato un mese e mezzo prima rispetto la data prefissata della partenza, trovando la conveniente tariffa di 96€. Ritengo sia un ottimo prezzo, considerando che il volo parte dall’aeroporto più vicino a Milano e arriva all’aeroporto principale di Londra, il biglietto comprende il bagaglio da stiva oltre che il bagaglio a mano e lo snack a bordo!
Come d’uso per i voli internazionali, arriviamo a Linate con le due ore canoniche d’anticipo, per poter accedere al check-in e sbrigare le solite formalità. Lasciamo la nostra automobile nel parcheggio 1 di Linate (quello proprio accanto al terminal, coperto), avendo controllato sul sito internet che avremmo pagato circa 84€.
Il check-in è nel complesso veloce: erano vari i voli Alitalia in partenza quasi in contemporanea al nostro, e in 20 minuti circa consegniamo al nastro trasportatore le nostre valigie fiduciosi di ritrovarle poi in terra inglese! Ci dirigiamo assonati verso il gate, senza mancare una sosta nel bar e in edicola dopo esser stati sottoposti ai controlli con il metal detector. Con puntualità ci fanno imbarcare; non lo nascondo: io ho il terrore degli aerei! Per cui ringrazio le goccine di passiflora per avermi donato quel briciolo di tranquillità, che altrimenti non avrei avuto!
L’ aereo su cui abbiamo viaggiato era un airbus 320, nuovissimo, pulito e comodo; ogni sedile era fornito di un display posto sulla cappelliera del sedile di fronte, peccato però che non fossero funzionanti: mi sarebbe piaciuto poter fare il “tracking” del volo proprio mentre ero in viaggio! Il volo parte in orario da Milano, che intanto aveva iniziato ad accendersi di rosa e giallino, merito dell’alba!
Il decollo è perfetto e dopo pochi minuti le hostess ci servono una bibita e uno snack, dolce o salato; come annunciato dal comandante, il volo dura circa un’ora e trentacinque minuti. Iniziamo l’atterraggio ma siamo “costretti” a vagare qualche minuto per i cieli londinesi in quanto non disponibile al momento una pista di atterraggio. L’atterraggio è stato completamente indolore: nessun vuoto d’aria, nessun rumore molesto e nessun applauso finale tipicamente italiano! (Lo confesso…mi piace applaudire all’atterraggio! Trovo sia quasi folkloristico!). Una volta sbarcati, camminiamo a lungo nell’aeroporto e siamo sottoposti ad un severo controllo dei documenti: mi raccomando, se avete solo carta di identità e non il passaporto elettronico, aspettatevi di vedere sbuffare l’omino della polizia, poiché dovrà digitare con la tastiera i vostri dati! Superata questa ennesima formalità, ci rechiamo al nastro trasportatore e troviamo già le valigie proveniente dal nostro volo che continuano a girare in attesa di essere prese dai legittimi proprietari: tutte e 3 le valigie imbarcate sono giunte con noi a destinazione!
Usciamo all’esterno dell’aeroporto e cerchiamo i taxi: con un perfetto sistema, un omino addetto allo smistamento dei passeggeri che necessitano di un trasporto, legge l’indirizzo del nostro hotel e ci fa accomodare sul primo taxi disponibile. Con nostra grande sorpresa, le valigie vengono caricate al lato dell’autista; saliamo sul tipico taxi londinese, nero, perfettamente pulito e profumato, addirittura abilitato al pagamento con la carta di credito! Il viaggio da Heathrow al nostro hotel dura circa un’ora e dieci, causa traffico! Il nostro autista nel tratto finale, passa per Hyde Park: che sorpresa scoprire la bellezza di questo parco attraversandolo comodamente seduti nel tipico taxi nero inglese! Spendiamo 60£ esatte: suppongo sia una tariffa fissa, poiché il tassametro indicava 65£!
L’hotel in cui abbiamo soggiornato è situato vicino alle fermate della metro Great Portland e Regent Park, ovvero servito da ben 4 linee della tube. L’hotel è il Grange Lagham Fitzrovia, un hotel 4 stelle, che posso consigliare senza ombra di dubbio! Si, non è economico, per due pernottamenti con colazione inclusa, per 3 persone, abbiamo sborsato ben 415£, ma ha molte note positive: la stanza con il bagno privato (ahimè senza bidet), la colazione inclusa (ottima, sul serio! Colazione continentale, per cui sia dolce che salata), il ferro e asse da stiro nell’armadio, stereo e tv digitale.
Dietro il pagamento di 35£ effettuiamo il check-in anticipato, così possiamo depositare i nostri bagagli e cominciare la nostra avventura londinese!
Ci dirigiamo alla vicina stazione della metro Great Portland: qui compriamo un abbonamento giornaliero, che costa 5.60£ a testa; grazie alle mappe della metro che si trovano in ogni stazione sia da consultare in loco sia da portare con sé, arriviamo alla fermata di Green Park, sulla Jubilee, Piccadilly e Victoria line. Per raggiungere Green Park, prendiamo in primis la linea gialla chiamata Circle in direzione Hammersmisth; scendiamo a Baker Strett ovvero una fermata dopo e qui un collegamento pedonale ci porta a prendere la linea grigia, la Jubilee; alla seconda fermata, cioè Green Park, usciamo dai meandri della tube.
Attraversiamo il parco, il St. James’s Park e, affamati poiché ormai si era fatta ora di pranzo, compriamo ad un chioschetto un panino (in tutti i parchi londinesi troverete gli stessi chioschi di legno che vendono gli stessi panini, un po’ troppo pasticciati per i nostri gusti, ma per una volta possono andare!). Rimaniamo estasiati dal fatto che nel parco (non solo in questo, ma anche in Hyde Park) sono a disposizione dei cittadini numerosi sedie a sdraio poste nell’erba!
Arriviamo davanti a Buckingham Palace: riusciamo a vedere giusto la parte finale del cambio della guardia! Facciamo le foto di rito e poi cerchiamo l’ingresso per visitare i saloni della regina. Sfortunatamente sono chiusi fino a luglio ed è possibile visitare solo il museo contenente statue e gioielli. Senza troppi tentennamenti, decidiamo di proseguire il nostro tour londinese privandoci della vista dei preziosi reali!
Ci incamminiamo a piedi verso la nota Trafalgar Square: percorriamo the Mall, il vialone che parte da Buckingham Palace e porta proprio nelle famosa piazza; costeggia il grazioso parchetto con tanto di stagnetto e pennuti svolazzanti. Da qui, sempre camminando per poter ammirare meglio la città, arriviamo fino ad Embankment e qui camminiamo lungo il Tamigi, giungendo fino al famoso Big Ben e al Parlamento: purtroppo non è visitabile al suo interno per cui senza perderci d’animo, entriamo dentro l’abbazia di Westminster: 15£ per gli adulti e 12.50£ per me, poiché sono studente universitaria. Il prezzo del biglietto comprende l’audioguida: bella invenzione, per carità, ma dopo aver ascoltato attentamente i primi 5 numeri di spiegazione, decidiamo che è più comodo e veloce fare i turisti fai da te, grazie alla guida Lonely Planet! L’abbazia merita la visita, per cui vi assicuro che sono sterline spese bene! Usciti da qui, ritorniamo verso il Tamigi e andiamo dall’altra sponda del fiume: la meta è il London Eye! Qui devo ammettere che il prezzo di ingresso, ben 18£, è esagerato: saliamo in una delle capsule, dopo attenti controlli con il metal detector sia alle singole persone sia alle singole capsule, e iniziamo il nostro tour panoramico. I vetri erano sporchi, per cui le foto vengono pessime, e l’aria condizionata non andava: insomma una mezzora in apnea! Ecco, è carina l’idea di vedere Londra da un’altra prospettiva ma io aspetterei di salire sulla cupola di St. Paul!
Senza perdere tempo, ci incamminiamo nuovamente e raggiungiamo la fermata della metro Embankment, riattraversando il fiume: qui prendiamo la Piccadilly Line e scendiamo a Piccadilly Circus: quanta gente, che vita! Passeggiamo per l’affollata via Piccadilly e facciamo un po’ di window shopping! Entriamo in una pasticceria, Patisserie Valeria, in cui compriamo un favoloso muffin al cioccolato! Stanchissimi, compriamo dei panini da Sturbucks e torniamo in hotel: crolliamo dal sonno non appena tocchiamo il letto!

2° giorno: 26 giugno 2010:
Dopo una rifocillante colazione in hotel, torniamo alla stazione Great Portland e compriamo altre 2 travel card da 5.60£ e una travelcard settimanale da 25.80£ per me, poiché mi trattengo per un corso di lingua.

Effettuando sempre i cambi tra le linee della metro, prendiamo la Central Line e scendiamo a St. Paul: non appena usciamo dalla stazione, ci dirigiamo in uno dei tanti Caffè Nero disseminati per la città: l’espresso è buono!
Fatichiamo come matti per trovare un cestino nella zona (è assurdo: non esistono cestini!) e poi entriamo nella cattedrale. Paghiamo 12.50£ a testa, io 9£, e iniziamo la nostra visita: l’audioguida qui non è inclusa, ma per averla bisogna pagare altre 4£. Una raccomandazione: NON fate foto! C’è un addetto che ha cacciato via due ragazzi italiani poiché avevano fatto una foto, impedendogli di visitare la chiesa. Giriamo la chiesa, e iniziamo la salita al primo anello del cupolone: vi avverto, i gradini in totale sono circa 500! Il primo anello si affaccia all’interno della chiesa e pare che sussurrando, potrete essere sentiti a 32 metri: a noi l’esperimento non è riuscito!
Saliamo al secondo anello, esterno e poi al terzo, sempre esterno: vista spettacolare! Il vento era forte ma potrete vedere Londra dall’alto e senza vetri sporchi! Dovete assolutamente andarci: le sterline spese valgono tutte!
Usciti dalla chiesa ci fiondiamo nel supermercato di fronte per compare acqua e frutta fresca: qui a Londra troverete in ogni strada almeno uno di questi supermercati sempre aperti! Trovo siano geniali: a qualunque ora del giorno e della notte non si rischia di rimanere mai a secco!
Proprio di fronte la chiesa c’è un piccolo giardinetto, curato ovviamente, con un punto di informazione turistica: entrando, vi danno gratuitamente una cartina di Londra, utile anche se non è particolarmente dettagliata. Affacciandosi dal parco si può vedere il Millennium Bridge, il famoso ponte in stile modernissimo che conduce al museo di arte moderna, il Tate. Noi non siamo andati a visitare il museo, prediligendo di visitare la città dal vivo ma io sono tornata qualche giorno successivo: l’entrata è gratuita e sono raccolte opere contemporanee. Personalmente l’ho apprezzato molto! Persino i bagni sono “artistici”!
Per tornare verso il centro, prendiamo un bus a due piani e torniamo verso Piccadilly Circus dove scendiamo in metro e ci dirigiamo verso Hyde Park. All’ingresso compriamo i soliti panini che mangiamo seduti nell’erba! Attraversiamo questo magnifico parco, curato e pulitissimo e costeggiamo la trafficata via Knightsbridge. Poi usciamo dal parco ed entriamo in Brompton Road, destinazione Harrods. Resistiamo pochissimo lì dentro, giusto il tempo per comprare qualche regalino da portare a casa e usciamo dal retro e scopriamo l’eleganza delle vie circostanti! Anche da Harrods sono tornata nei giorni successivi: beh, sicuramente merita una visita senza però soffermarsi più di tanto nelle sale al pian terreno, ma recandosi negli altri piani. Rimarrete affascinati dalla quantità e dalla sontuosità delle cose in vendita, in particolare dal reparto giochi per bambini e dal reparto cibo: spettacolari!



Torniamo su Brompton Road fino ad Hyde Park e qui prendiamo un autobus che ci porta Notthing Hill Gate.
A Notthing Hill è d’obbligo un’altra sosta da Starbucks per ricaricarci e poi, con il nostro frappuccino in mano, andiamo a Portobello Road. E’ pomeriggio ma c’è ancora il famoso mercatino: è simpatico osservare la varietà degli oggetti in vendita, e anche la varietà degli acquirenti!








Decidiamo di tornare verso l’hotel: riprendiamo un autobus che attraversa il quartiere arabo e scendiamo alla fermata della metro di Piccadilly Circus. Qui prendiamo la linea Bakerloo e decidiamo di uscire a Regent Park: con 2 minuti a piedi raggiungiamo Great Portland, risparmiandoci il cambio della metro!
In hotel ci rinfreschiamo e poi usciamo nuovamente, impavidi della stanchezza! Andiamo a Covent Garden e troviamo un ristorante-pub in cui cenare: non siamo abituati alla cucina così condita e “pesante” ma per una sera…
Passeggiamo per le vie verso Trafalgar Square, traboccanti di ragazzi e non, un po’ infreddoliti dal venticello. Verso le 11 torniamo in hotel, in una metro pienissima, come se fosse l’ora di punta!

3° giorno 27 giugno 2010:
Dopo esserci riposati e ristorati, lasciamo l’hotel e in taxi raggiungiamo la mia residenza, in King’s Road. Depositiamo le valigie e percorriamo a piedi la via: rimaniamo piacevolmente sorpresi dalla bellezza della zona! Avete presente le tipiche case inglesi e due piani, bianche, con il cancelletto e il portono colorato? Ecco, in questa zona ogni via era abitata da queste casette!

Sempre camminando, anzi molto camminando, raggiungiamo Buckingham Palace e assistiamo al cambio della guardia! Poi proseguiamo fino a Covent Garden dove mangiamo in un localino all’aperto i tipici Pasty della Cornovaglia, una sorta di panzerotti (il locale si chiama West Cornwall pasty).
Torniamo poi nella mia residenza con la metro, per poter fare la spesa necessaria per la mia permanenza (inutile a dirsi che anche il supermercato si rivela fonte di stupore) e poi i miei genitori si recano in aeroporto per tornare a Milano!


Ho volutamente escluso dal tour di 3 giorni i musei: io, avendo poi giorni a disposizione, sono andata a visitare il British Museum (gratuito), il museo delle cere di Madame Taussauds (pagato 17£ tramite la scuola, ma dovrebbe costare sulle 28£), la National Gallery (gratuito), il Museo della Scienza (gratuito).
Ho escluso anche la visita a Greenwich: dovreste infatti dedicargli una giornata intera; per raggiungerlo io ho preso un battello ad Embankment fino a Greenwich, dal costo di 7£andata e ritorno. Qui potete visitare 3 musei (ritratti e navale) e poi il famoso meridiano! Vi avverto, c’è la coda per poter scattare la foto nel punto esatto di passaggio, ma una volta arrivati, ne vale la pena!! Consiglio anche il giro nel parco: se siete fortunati e con molta pazienza, potrete incontrare gli scoiattoli!

p.s.: forse qualcuno di voi legge abitualmente le guide di viaggio sul sito di Turisti per caso e potrebbe trovare una certa somiglianza tra questa guida e quella: un paio di mesi fa, credo, avevo già pubblicato il medesimo testo anche su quel sito! Ecco risolto l'arcano!


lafede

Nuovo blog!

Dopo lunghe meditazioni, ho deciso di aprire un secondo blog! Per chi non  lo sapesse, gestisco già un piccolo blog di cucina ( http://cioccogala.blogspot.com/).
Dedico questo spazio ai viaggi: parlerò delle mie esperienze, cercherò di dare consigli e suggerimenti e, ovviamente, sono sempre ben voluti (anzi, ben volutissimi!) ogni tipo di suggerimento!

Buona lettura!

lafede