martedì 21 settembre 2010

Milano: abbazia di Chiaravalle


Voglio iniziare la scoperta degli angoli insoliti di Milano con uno dei posti che adoro di più: l’abbazia di Chiaravalle. Fino agli anni venti del Novecento, Chiaravalle era un comune a sé; adesso è parte di Milano anche se si trova leggermente fuori la città. Nonostante adori spostarmi in bici, sfidando il traffico e rischiando la vita continuamente, raggiungo sempre questo posto con l’auto per comodità (anche perché abito dall’altra parte della città!).
Chiaravalle è però facilmente raggiungibile con i mezzi pubblici: proprio davanti l’ingresso dell’abazia c’è una fermata dell’autobus, la 77, che porta  alla fermata Brenta della metro gialla.
Ma perché Chiaravalle? Cos’ha di speciale questo posto?
Personalmente adoro il fatto che esista questa oasi di pace a due passi dalla città, immersa nel parco agricolo sud, tra risaie e volatili, un’oasi ancora carica di spiritualità e di silenzio. L’abbazia ha origine nel lontanissimo 1135, sulla scia dell’abazia di Citeaux, da parte del monaco benedettino Bernardino da Chiaravalle: l’edificazione dell’intera struttura avviene a più riprese nel corso dei secoli, vedendo anche l’intervento del Bramante (evito di riportare l'intera storia e descrizione artistica della struttura, altrimenti rischierei di fare una noiosa copia di ciò che trovate nelle rete; se siete interessati troverete la pagina di wikipedia fatta non male!)
Un muro di cinta e un portone di legno lavorato permettono l’ingresso all’interno del cortile antistante la chiesa: qui sul lato destro si snoda un edificio basso che accoglie un negozietto davvero carino: è gestito dai frati e vende prodotti locali (uova, carne…) e una grande varietà di miele,  birra, cioccolata, caramelle, biscotti tutti di provenienza da altri monasteri. Si possono trovare anche cosmetici naturali e tisane biologiche e, ovviamente, articoli religiosi. Ogni volta che vengo qui, una puntatina nel negozietto non me la toglie nessuno: compro soprattutto miele e tisane!
Proseguendo nel piazzale, ci accorgiamo che sulla sinistra si apre un grande prato: è stato bellissimo ammirarlo pieno di neve! Mentre sul lato sinistro vi è un cancelletto che conduce ad un vecchio mulino, ancora in uso: organizzano infatti corsi di panificazione!
Davanti a noi si erge la chiesa in stile gotico, con alcune contaminazioni romaniche: colpisce il colore rossastro delle pietre con cui è edificata e il lavorato portone ligneo di ingresso. Entrando si rimane meravigliati dalla semplicità della chiesa e dalla bellezza degli affreschi che appaiono sui muri: è d’obbligo una camminata esplorando da soli ogni angolo.

Sul lato destro della chiesa vi è un passaggio per entrare nel chiostro: qui è fortemente consigliata una visita per ammirare le colonnine annodate e decorate con foglie e aquile e per respirare quell’aria così antica e leggera; da qui noterete il campanile svettante, chiamato anche “ciribiciacciola”: è una torre ricca di archetti pensili, tutta in mattoni rossi con degli intarsi di marmo bianco, maestosa nella sua semplicità e, una volta vista, facilmente riconoscibile anche dalla vicina tangenziale!


Insomma, per una gita fuori porta di un paio di ore, questo è uno dei luoghi del cuore assolutamente da visitare e se avete la fortuna e se siete nella stagione giusta, anche con la neve: vi assicuro che l’atmosfera cambia radicalmente, il manto bianco rende questa abazia un luogo fuori dal tempo!

lafede

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